DONNE NELL’ARTE – Sofonisba Anguissola – una donna di successo, libera di seguire la propria arte

DONNE NELL’ARTE – Sofonisba Anguissola – una donna di successo, libera di seguire la propria arte

Articolo in italiano

di Cristina Belli

«Dico di aver veduto quest’anno in Cremona, in casa di suo padre e in un quadro fatto con molta diligenza, ritrarre tre sue sorelle, in atto di giocare a scacchi, e con esse loro una vecchia donna di casa, con tanta diligenza e prontezza, che paiono vive, e che non manchi loro altro che la parola» (Giorgio Vasari)

Cremona, nel ‘500, era la seconda città dello stato di Milano per ricchezza e importanza. Famiglie potenti vi abitavano in grandi e lussuosi palazzi. Anguissola nacque qui nel 1535, prima dei sette figli di Amilcare Anguissola e Bianca Ponzoni, entrambi di famiglia nobile. Ebbe un fratello, Asbrubale, e cinque sorelle minori (Elena, Lucia, Europa, Anna Maria e Minerva). Il padre era amante dell’arte e disegnatore lui stesso; insolitamente anticonformista per l’epoca, concesse alle figlie la possibilità di studiare letteratura, pittura e musica. Le sorelle minori e Sofonisba impararono a disegnare e dipingere, benché solo quest’ultima possedesse il talento del genio. A quattordici anni venne mandata a studiare presso la scuola di Bernardino Campi, stimato ritrattista e pittore religioso lombardo. Successivamente continuò gli studi pittorici con Bernardino Gatti. Questo suo apprendistato costituì un importante precedente verso l’accettazione delle donne come studentesse d’arte, cosa non consueta ai tempi. Tuttavia il fatto di essere donna le impedì di studiare anatomia e disegno dal vero, poiché era inaccettabile avere a che fare con corpi nudi. Per questo i suoi soggetti erano ritratti e autoritratti (anche se piuttosto informali); basti pensare al famoso quadro “La partita a scacchi” in cui sono ritratte le sorelle Lucia, Minerva ed Europa. Vediamo, in un giardino, Lucia che muove gli scacchi; di fronte a lei Minerva parla con l’avversaria e la sorellina minore, Europa, sorride. La vecchia governante osserva la scena. Le giovani sorelle Anguissola hanno gioielli preziosi, abiti ricamati, acconciature elaborate. Nel giardino c’è una quercia, ricca di fronde, che è simbolo della solidità dei rapporti familiari.

Grazie alle sue indiscutibili capacità, e all’aiuto del padre, Sofonisba riuscì a raggiungere la notorietà nelle corti italiane ed europee, divenendo una delle più celebrate pittrici del suo tempo. Fu citata nelle “Vite” di Giorgio Vasari,  grazie a Michelangelo Buonarroti che sosteneva che la giovane fanciulla avesse talento. A ventisei anni circa partì per la Spagna, dove rimase lungamente alla corte di Madrid, ricevendo onori e riconoscimenti. Qui lavorò come pittrice della famiglia reale, eseguendo i ritratti della regina e del re Filippo II (oggi conservati al Museo del Prado, di Madrid) e di altri membri della famiglia. Inoltre fu anche dama di compagnia di Elisabetta di Valois, appena quattordicenne e nuova moglie del re; tra le due nacque un rapporto di grande affetto e stima, tanto che Anguissola rimase alla corte anche dopo la morte della regina, per prendersi cura delle due figlie di lei (Isabella Clara Eugenia e Catalina Micaela). I ritratti eseguiti in questi anni comportarono maggiori difficoltà per la pittrice, poiché si trattava di rendere fedelmente i ricchi abiti con ricami intricati e i gioielli elaborati, ma anche di dipingere ritratti che fossero vibranti e pieni di vita.

Il re Filippo cercò di darla in sposa a un nobile spagnolo, ma dovette arrendersi di fronte alla volontà di Sofonisba, che preferì invece un marito italiano. Aveva quasi quaranta anni  quando contrasse matrimonio combinato con Fabrizio Moncada, un nobile siciliano: la dote di 12.000 scudi fu pagata dal re di Spagna. I due si sposarono nel 1573, anno in cui lasciarono la Spagna per trasferirsi a Palermo. L’unione durò solo cinque anni a causa della tragica morte di Fabrizio, ucciso vicino a  Capri, nel corso di un attacco dei pirati algerini al veliero su cui viaggiava.  Sofonisba non rimase sola a lungo poiché, nel 1580 circa, durante un viaggio via mare verso Genova, si innamorò del comandante della nave, Orazio Lomellini, molto più giovane di lei, e lo sposò (contro il parere di tutti). La pittrice visse con il marito a Genova, per più di trenta anni, continuando a dipingere  ritratti per le famiglie nobili della città. Non ebbe figli, ma intrattenne affettuose relazioni con i nipoti e il figliastro. Grazie alla pensione concessole da Filippo II e alla fortuna del marito poté dipingere liberamente e vivere agiatamente fino alla fine: il suo ultimo autoritratto risale al 1620, infatti. Morì a Palermo, nel 1625, dove si era trasferita col marito. Era ormai ultranovantenne e quasi cieca. Qui fu visitata dal pittore fiammingo Anton Van Dyck che disse, a proposito del loro incontro: “Ho ricevuto maggiori lumi da una donna cieca che dallo studiare le opere dei più insigni maestri”. Fu sepolta a Palermo nella chiesa di S. Giorgio.

Anguissola introdusse vari elementi di novità nel genere della ritrattistica: dipinse non solo l’immagine della persona, ma anche la sua “storia”; infatti, accanto ai volti somiglianti la pittrice ritrasse elementi che aiutavano a ricostruire la personalità del soggetto raffigurato: un libro, una medaglia, un gioiello, un guanto. Su tutto emergevano l’intensità degli sguardi e la capacità espressiva dei visi.

Ancora oggi è una figura significativa per le storiche dell’arte femministe,  poiché il successo di Anguissola ha aperto la strada a molte artiste dopo di lei ed anche perché è stata la prima donna pittrice a conoscere un’autentica fama internazionale. Non dobbiamo però leggerne la storia con gli occhi di oggi; nonostante la lunga carriera artistica, Sofonisba non fu mai pagata in contanti, a differenza dei suoi colleghi maschi, ma solo con doni  (mentre sono documentati i pagamenti che per lei ricevettero prima il padre e poi il fratello). Fu tuttavia una donna moderna, perché riuscì a ritagliarsi margini di autonomia personale e professionale, in un universo compattamente e ostinatamente solo maschile.

 

Per chi volesse saperne di più:

https://www.youtube.com/watch?v=e1ZJeK794mk&ab_channel=arte%26pittura

https://www.youtube.com/watch?v=_KVkWpmqCaE&ab_channel=DanielaMancia

https://www.youtube.com/watch?v=RGX5-oSYJu8&ab_channel=ArsEuropaChannel

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