Articolo in italiano / di Alessio Martellotti
foto di Alessio Martellotti
NUOVO CENTRO CIVICO DI SCANDICCI – FIRENZE. LA SOSTENIBILITÀ URBANA RITROVATA
Architettura di livello internazionale per il nuovo Centro Civico di Scandicci, che sorge in corrispondenza della fermata “Resistenza” della tramvia, in posizione baricentrica tra Casellina e il centro storico di Scandicci. Obiettivo della realizzazione è la volontà di sanare gli squilibri di un sobborgo satellite che aspira ad una sua autonoma identità in un contesto urbano policentrico.
Il progetto, firmato dallo studio Rogers & Partners e dallo studio fiorentino Da.Studio, ha portato alla realizzazione di tre grandi strutture che si affacciano sulla nuova piazza, facendo convergere su di essa diverse attività pubbliche e private destinate alla comunità.
L’intervento, include il centro culturale, l’edificio direzionale e quello residenziale con attività commerciali al piano terra. Il centro culturale incornicia il lato orientale della piazza e offre uno spazio multifunzionale per seminari, conferenze, mostre e concerti. L’edificio direzionale, essendo la struttura più alta del nuovo complesso, funge da landmark e guida le persone verso il centro della Scandicci rinnovata. A chiudere la cortina l’ultimo corpo di fabbrica che si estende in linea e ospita le residenze.
Dal punto di vista compositivo, i volumi si inseriscono nel tessuto urbano senza alcuna forzatura: le facciate ripropongono motivi tipici di Rogers come le ampie facciate vetrate scandite dal passo dei montanti e le varie componenti high-tech in bella vista, con il chiaro scopo di conferire identità all’insieme architettonico definendo un linguaggio unitario. A tal fine è stata sviluppata una gamma di sistemi e particolari costruttivi che si ripetono nei tre edifici, nello spazio pubblico e nella tramvia con l’intento di comunicare un’immagine coerente pur rispondendo alle specifiche funzioni individuali. La ricorrente tonalità rossa degli inserti in terracotta, riquadrata in sottili cornici inox o ingabbiata dalla struttura in calcestruzzo, crea un linguaggio contemporaneo che inserisce i materiali locali in uno scenario profondamente innovativo, fondato tuttavia sull’antico tema dell’agorà. L’archistar Richard G. Rogers, non sbaglia e ci consegna davvero un bel luogo (caratterizzato anche dalla presenza di aiuole progettate, zampilli d’acqua, pensiline e lunghe sedute per i passanti) dove la funzionalità dei multi-servizi non va a scapito della vivibilità!