Articolo in italiano
di Alessio Martellotti
foto di Alessio Martellotti
Interessantissimo e stupefacente museo, probabilmente unico nel suo genere in Italia, che propone nell’allestimento magistralmente organizzato dal noto “Studio Azzurro” di Milano, una sequenza a dir poco ipnotica di ambienti sensibili e interattivi, dove si può letteralmente toccare e comprendere quella che fu la realtà umana e socio-economica che ruotava attorno alla miniera, all’estrazione del cinabro e alla produzione di mercurio in questi luoghi. I diversi temi, organizzati come una vera e propria sceneggiatura, coinvolgono il visitatore nella narrazione e nell’esperienza della dura vita mineraria, anche grazie alla presenza di numerosi-autentici cimeli, campioni di minerale, attrezzi e macchinari per lo scavo. La vera chicca di questo incredibile museo, è senz’altro il tour a bordo dei vagoncini trainati da un piccolo-potente locomotore giallo, all’interno di un breve braccio della miniera, messo ora in sicurezza. Qui, immersi in un’atmosfera ricca di suoni e odori, ci viene illustrata – con l’ausilio di una preparatissima guida locale – l’evoluzione dei sistemi di lavoro dall’inizio dell’attività mineraria (1898 circa) fino alla definitiva chiusura dell’impianto, avvenuta negli anni ’70 del Novecento. Un’esperienza davvero particolare ed emozionante: fortemente consigliato!
Inoltre, il museo, è immerso nell’area dell’antico e ormai fatiscente insediamento, sulla quale, sono disseminati i vari edifici in rovina che alimentavano il complesso produttivo…silos, capannoni di lavorazione e stoccaggio, laboratori, etc, vere e proprie gemme per i cultori della fotografia dei luoghi abbandonati e – in generale – dell’archeologia industriale!