Articolo in italiano
di Cristina Belli
“ Ho toccato con l’arte alcune persone – hanno sentito l’amore e la vita. Puoi offrirmi qualcosa da paragonare a quella gioia per un artista?” (Mary Cassat)
Mary Cassat fu una pittrice americana che mescolò l’Impressionismo e lo stile giapponese per creare atmosfere domestiche e familiari. E’ conosciuta, soprattutto, per i sensibili e poetici dipinti, pieni di luce e gioia, che ritraggono madri e figli. Curiosamente, nella sua vita non si sposò mai e non ebbe bambini, nonostante la maternità sia stato uno dei soggetti principali della sua opera pittorica.
Mary Stevenson Cassat nacque a Pittsburgh, nel 1844, da Robert e Katherine Cassat. La sua era una famiglia dell’alta borghesia; il padre era un agente di borsa di successo e la madre apparteneva ad una facoltosa famiglia di banchieri. I genitori ebbero altri sei figli, due dei quali morirono durante l’infanzia. La madre fu una convinta fautrice della necessità di dare alle donne un’educazione, che le rendesse competenti e socialmente attive; questo insegnamento non fu dimenticato mai da Mary. Studiò inizialmente negli Stati Uniti, ma poi spese gran parte della sua vita in Francia, tornando in America di quando in quando per rivedere i propri affetti. L’attaccamento di Mary alla Francia si spiega anche col fatto che la famiglia del padre era di origine francese. Già nel 1851 i genitori portarono lei e i fratelli in Francia e Germania, dove vissero fino al 1855, per poi tornare negli Stati Uniti. Conseguentemente Cassat sapeva parlare fluentemente sia l’inglese che il francese. Nel 1860, a sedici anni, iniziò gli studi presso l’Accademia di belle arti della Pennsylvania, dove solo il venti per cento degli alunni erano donne. Tuttavia ne rimase presto delusa, poiché doveva stare sotto il patrocinio di studenti e tutor maschi, e anche sconcertata dal fatto che le allieve non potessero dipingere dal vero i modelli. Alla fine, irritata all’atteggiamento di superiorità degli studenti maschi, decise di studiare i grandi maestri europei da sola, scegliendo quindi di interrompere il corso. Nel 1865 convinse il padre a farle continuare la sua istruzione artistica all’estero. Nonostante le perplessità il genitore acconsentì e Cassat andò a Parigi con la madre, che le faceva da chaperone. Qui seguì le lezioni private di Jean-Léon Géròme, poiché le ragazze non potevano frequentare l’Ecole des Beaux Arts. Cassatt inoltre si esercitò ulteriormente andando al Louvre, per copiare le opere esposte.
Nel 1870 tornò in America e visse coi genitori. Il padre si opponeva alla carriera di Mary e si rifiutò di pagarle i materiali per dipingere. Nel 1871 finalmente tornò a Parigi, insieme a Emily Sartain, una giovane pittrice come lei, proveniente da una famiglia di artisti di Filadelfia. Il suo dipinto “Due donne che gettano fiori, durante il carnevale” ebbe successo al Salon del 1872 e fu anche venduto. Cassat quindi prese uno studio tutto per se’ e fu raggiunta dalla sorella Lydia. In quegli anni Parigi era il fulcro della rivoluzione impressionista, tuttavia i genitori la convinsero a unirsi a un pittore accademico, Charles Chaplin, con cui Cassat si trovò malissimo. Tra il 1875 e il 1877 alcuni suoi dipinti vennero respinti al Salon: spesso le artiste donne vedevano i propri lavori rifiutati con disprezzo dalla conservatrice giuria maschile; Cassat, tra l’altro, respingeva risolutamente l’espediente di flirtare con i giurati, per ottenere favori. Rimasta delusa dal gusto tradizionale del mondo artistico parigino, trovò presto un’alternativa. Disse: “Finalmente posso lavorare con assoluta indipendenza, senza curarmi del pensiero di una giuria. Ho capito chi sono i miei veri maestri. Ammiro Manet, Courbet e Degas. Odio l’arte convenzionale- Comincio a vivere!”
Nel 1877 la raggiunsero a Parigi i genitori e qui abitarono tutti insieme. Degas la convinse ad unirsi al gruppo di artisti indipendenti, chiamati impressionisti, e Cassat ne fu deliziata. Infatti ammirava Degas, i cui pastelli l’avevano affascinata quando li aveva visti nella vetrina di un gallerista. In seguito ricorderà: “Ero solita schiacciare il naso contro quella vetrina e assorbire tutto quello che potevo della sua arte. Questo ha cambiato la mia vita. In quel momento ho visto l’arte come volevo che fosse.” Gli Impressionisti avevano iniziato nel 1874 ad organizzare delle mostre indipendenti delle loro opere, con buon successo di pubblico. Preferivano, come è noto, la pittura all’aria aperta e applicare il colore con pennellate singole, mischiando poco i colori prima di metterli sulla tela, tecnica che permetteva all’occhio di percepire il risultato in maniera “impressionistica”. Cassat iniziò una stretta amicizia con Degas , lavorando spesso fianco a fianco, consigliandosi e incoraggiandosi a vicenda. Fu lui a suggerirle di portarsi dietro un blocco per fare gli schizzi di ciò che vedeva e di dedicarsi ai ritratti. Esempio del loro sodalizio fu “Bambina in poltrona blu”, dove proprio Degas la aiutò a dipingere lo sfondo. Fece amicizia anche con altri del gruppo, specialmente Camille Pisarro e l’unica altra donna: Berthe Morisot. Nel 1879 partecipò alla quarta mostra degli impressionisti (la prima per lei) avendo un discreto successo. La “Revue des Deux Mondes” scrisse: “Il Sig. Degas e la Signorina Cassatt sono tuttavia i soli artisti che si distinguono… e che offrono qualche motivo di richiamo e giustificazione in una pretenziosa esposizione di allestimenti per vetrine e scarabocchi infantili.” Il suo dipinto della sorella Lydia in una loggia di teatro, fu successivamente inviato alla terza mostra della Società degli Artisti Americani a New York. Alcuni critici apprezzarono il lavoro di Cassat, ma in generale lo stile impressionista era poco conosciuto in America e anche poco capito. Lydia, che aveva spesso fatto da modella per la sorella, aveva da sempre una salute precaria e la sua morte, nel 1882, lasciò Mary incapace di lavorare, schiacciata dal dolore.
Nel 1883 la signora Moore Riddle e la figlia visitarono Cassat e le portarono come regalo un servizio da tè cinese. Dipinse il ritratto della signora Moore con il raffinato sevizio. Influenzata dallo stile delle stampe giapponesi, che tanto andavano di moda in quel periodo, nel dipinto Cassat mostra la donna con una silhouette quasi piatta e ciò che emerge è solo il contorno della figura. Il volto è invece più bidimensionale, con gli occhi blu che richiamano il colore delle tazzine cinesi.
Nel 1880 e 1881 espose ancora con gli impressionisti e rimase con loro fino al 1886 circa. In quell’anno fu inclusa nella mostra dell’Impressionismo, che si tenne a New York. Da questo momento iniziò a sviluppare uno stile ancora più personale, ad esempio usando molto il nero, che invece gli impressionisti disapprovavano. Nel 1890-1891 completò una serie di dieci stampe a colori (tra cui “Woman Bathing” e “The Coiffure”), che sono tra i suoi lavori più originali: Pisarro e Degas ne rimasero entusiasti. Erano ispirate alle opere giapponesi, che erano state esposte a Parigi l’anno precedente. Cassat era attratta dalla semplicità delle forme dell’arte giapponese e dall’abilità con cui venivano impiegati i gruppi di colori.
Nel 1891 la donna d’affari e femminista Bertha Palmer, chiese a Cassat di dipingere un murale che parlasse della donna moderna, per un’esposizione mondiale, a Chicago. Ispirandosi alla filosofia della committente (“le donne devono essere qualcuno e non qualcosa”) il dipinto raffigurava una comunità di donne, realizzate e felici in proprio, senza uomini. L’opera non sopravvisse alla fine dell’esposizione.
Nel 1893, alla galleria Durand-Ruel di Parigi, si tenne la prima mostra globale della sua opera; Mary aveva quasi cinquanta anni. Nel 1898 tornò in America e ci rimase sei mesi, visitando il fratello e molti amici stretti. Dopo il 1900 la sua salute cominciò a vacillare e la vista a deteriorarsi.
Nel 1904 il governo francese riconobbe l’apporto culturale di Cassat e la premiò con la Legione d’onore. Fece l’ultimo viaggio in patria nel 1908, per la morte del fratello. Nel 1911 viaggiò in Egitto col fratello minore, che però morì improvvisamente durante il viaggio. Questo evento tragico la scosse e le tolse l’ispirazione e la creatività. Il crollo emotivo che conseguì al lutto la tenne lontana dalla pittura per due anni. Verso il 1915 a causa della incombente cataratta (soffriva anche di diabete e reumatismi) fu costretta a smettere di lavorare. Abbracciò comunque la causa del voto alle donne e presentò diciotto opere ad un’esposizione organizzata per supportare il movimento delle suffragette. Quello stesso anno prese vita un evento piuttosto raro: una mostra di due artisti insieme, un uomo e una donna, ossia Degas e Cassat, presso la Knodler and Co. Gallery, a New York.
Visse gli ultimi anni a Grasse, nel sud della Francia. L’amico di una vita, Degas, morì nel 1917. Fino alla propria morte, avvenuta nel 1926, Cassat visse in solitudine e quasi cieca, amareggiata dal non poter dipingere più. Nel 1973 è entrata a fare parte della Hall of Fame nazionale americana. Alla sua figura è stato dedicato un film tv “Mary Cassatt: An American Impressionist” di Richard Mozer (1999).
Per saperne di più:
https://www.youtube.com/watch?v=UIDMYWmEX0s&ab_channel=LearnFromMasters
https://www.youtube.com/watch?v=dil4XUxz4FU&ab_channel=NatM
https://www.youtube.com/watch?v=0qURQxlYYNI&ab_channel=SeveralCircles%7CArtHistory