Articolo in italiano
di Ilaria Tolossi
Cinema e moda sono sempre andati a braccetto. Stilisti che hanno preso ispirazione da dive del cinema e costumisti che vestivano le attrici con capi firmati.
Negli ultimi anni le serie televisive hanno sicuramente catturato la nostra attenzione e le costumiste in molti casi fatto tendenza vestendo le nostre beniamine con stili particolari e riconoscibili.
Cominciamo con Sex and the City dove Patricia Field è partita dal classico cliché newyorchese – quattro donne che lottano per avere successo e amore, sorseggiando un cocktail qua e là – e lo ha rappresentato con scarpe di Manolo Blahnik e borse Baguette di Fendi e capi di stilisti tra i quali Dolce e Gabbana e Dior mescolando il tutto con capi vintage. E così ha creato un look che ha definito un’intera generazione e le 4 protagoniste sono diventate tutte delle vere e proprie icone di stile non indossando mai gli stessi abiti per due volte, fatta eccezione per la pelliccia di Carrie. Non è un caso che la Field abbia ricevuto diverse nomination e riconoscimenti. Vediamo che cosa ci riserverà nella prossima serie in uscita.
Ma passiamo a due serie che nell’ ultimo mese ci hanno tenuto incollate allo schermo per ore, parlo di The Brigerton e The Undoing.
La differenza tra la serie precedente e queste è che le due costumiste qui hanno proprio creato loro gli abiti: Ellen Mirojnick per The Bridgerton e Signe Sejlund per Undoing
Ma partiamo da The Bridgerton. Gli abiti sono tutti unici e artigianali, con riferimenti agli anni Sessanta, silhouette dell’epoca Regency, ma tessuti e tecniche contemporanee.
Sono diversi da quelli visti finora nei period drama e il loro impatto visivo è nuovo e dirompente. La costumista della serie, Ellen Mirojnick, è riuscita a creare un universo estetico ispirandosi a stilisti famosi come Dior per l utilizzo di vari strati su strati di tessuti in organza e tulle, per dare movimento fluido e leggero o ispirandosi a vecchi film come per l’abito di Daphne per la presentazione alla regina che ricorda Audrey Hepburn in Guerra e pace.
Ellen Mirojnick ha creato uno stile Innestando su elementi classici alcuni dettagli audaci, reinterpretando l’epoca con palette moderne e accessori più ricchi e sontuosi.
Per mettere insieme il guardaroba dei personaggi della serie sono stati realizzati oltre 7500 abiti, pezzi unici e artigianali frutto dell’impegno produttivo del team composto da 238 persone che ha lavorato non-stop per cinque mesi riempendo un magazzino intero di vestiti, giacche, scarpe, gioielli e accessori per capelli (le tiare sono tutte Swarovski). Il tocco moderno non snatura né trasforma gli abiti dell’epoca Certo, il taglio resta impero, ma con la sofisticazione delle ambizioni romantiche della famiglia Bridgerton, in netto contrasto con la vibrante passione dei Featherington. I personaggi sono stati vestiti tutti con minuzia, dalla biancheria ai cappelli. La sola Daphne cambia 104 abiti in otto episodi.
E ora The Undoing. Serie ambientata nella upper East side di New York ambientazioni molto eleganti e altrettanto chic gli abiti indossati da Nicole Kidman. Il primo abito mozzafiato è alla festa quando la protagonista indossa il lungo abito in plissè firmato Givenchy, sembra una dea greca, irresistibile.
Il lungo abito oleografico, è andato sold out su tutti gli e-commerce (e non) in meno di tre ore. Eppure, nonostante il 30% di sconto, l’abito era acquistabile per la modica cifra di 7.000 dollari.
Ma i veri protagonisti sono i cappotti. Sono lunghi caldi e avvolgenti tutti stretti in vita con cintura.
Trionfano il bordeaux e le tonalità del rosso con il cappotto in stile anni ’70, firmato Philip Lim e con il cappotto vestaglia di Max Mara.
La tinta unita viene progressivamente abbandonata, per lasciare spazio a decori e texture più complesse come per accompagnare la trama che via via si infittisce .Il cappotto floreale di Etro in perfetto stile newyorkese che esalta tutta la grinta della donna, accompagnata dalla delicatezza dei fiori.
Ma è il cappotto verde oliva, ideato e realizzato dalla costumista danese Signe Sejlund lungo fino alla caviglia a ruota realizzato in un tessuto che ricorda l’astrakan, che ha fatto impazzire le fan della serie.
La mia riflessione quindi è che sicuramente la figura della costumista si è evoluta in costumista/stilista dando agli abiti quel tocco di modernità che aiuta noi spettatori ad essere più coinvolti forse perchè speriamo che acquistando qualcosa simile o uguale al loro guardaroba si possa diventare noi stesse star della nostra quotidianità.