Ferro 3 – La casa vuota – “Siamo tutti case vuote e aspettiamo qualcuno che apra la porta e ci renda liberi”

Ferro 3 – La casa vuota – “Siamo tutti case vuote e aspettiamo qualcuno che apra la porta e ci renda liberi”

Articolo in italiano / di Sonia Becattini /

Con immenso dispiacere, apprendo la notizia che il Covid-19 ha portato via con se anche il regista Kim Ki-duk.
Il tema della solitudine e dell’amore li ha raccontati magistralmente in questo bellissimo film che vi consiglio di vedere.

Ferro 3 – La casa vuota nella lingua coreana Bin jip è un film del 2004 diretto da Kim Ki-duk.

E’ la storia di un ragazzo che gira la città in motocicletta, senza fissa dimora, pernottando in appartamenti in cui i proprietari sono assenti. Ha l’abitudine di viverci come se fosse casa sua, non ruba nulla, anzi aggiusta, pulisce, si prende cura delle piante. Se ne va prima del ritorno dei proprietari, per passare poi ad un’altra abitazione. Sceglie spesso case belle e in una di queste, pensando fosse vuota, si imbatte con la presenza di una giovane donna, moglie di un uomo violento che è visibilmente maltrattata. Una donna sola, sicuramente ormai disamorata, ed ecco che nasce una complicità, lui l’accoglie e lei lo segue ribellandosi al triste quotidiano. Un incontro tenero e folle, viste le circostanze, dà vita alla nascita di un sentimento magico, semplice, fatto di gesti e di sguardi dove a parlare è solo il linguaggio dell’amore. Iniziano così a vivere le case degli altri insieme. Una storia muta ma straordinariamente coinvolgente, un film dove il dialogo è quasi assente, ma fatto veramente bene, scorrevole e mai noioso, a volte ironico, altre volte drammatico ma sempre profondo.
Il finale è a sorpresa ed enigmatico, la scena finale è bellissima, può avere più livelli di lettura e lascia aperta l’interpretazione.

“Siamo tutti case vuote e aspettiamo qualcuno che apra la porta e ci renda liberi.
Un giorno il mio desiderio si avvera.
Un uomo arriva come un fantasma e mi libera dalla mia prigionia.
E io lo seguo, senza dubbi, senza riserve…
Finché incontro il mio nuovo destino”  Kim Ki-duk

Curiosità
Il film è stato scritto, diretto e prodotto dal regista Kim Ki-duk, conosciuto bene nel panorama cinematografico internazionale, grazie a film bellissimi e premiati in diversi festival internazionali.
Il ferro 3, inserito per volere del regista nei titoli tradotti, si riferisce alla mazza da golf usata dal protagonista, una delle mazze meno usate nel gioco, quella destinata spesso ad essere esclusa dal gioco. La pallina da golf in alcuni casi diventa un’arma, altre volte è un passatempo, altre volte invece è un veicolo di comunicazione. Il ferro 3 rappresenta inizialmente la solitudine e l’allontanamento per poi diventare un elemento distruttivo e infine di rivalsa.

Premi
Il film, vincitore del Premio speciale per la regia, è stato presentato alla 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, in concorso come “film a sorpresa”, e il suo titolo è stato rivelato solo a rassegna iniziata.

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